Che cosa è il Parkinson?

La malattia di Parkinson prende il nome da James Parkinson, un farmacista chirurgo londinese del XIX secolo, che per primo nel 1817 descrisse gran parte dei sintomi della malattia in un famoso libretto, il “Trattato sulla paralisi agitante”.

La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa progressiva, non curabile, caratterizzata da sintomi motori (tra cui tremori, rigidità, lentezza dei movimenti, difficoltà a camminare,) e sintomi non motori (tra cui difficoltà della memoria, ansia, depressione, apatia). I sintomi peggiorano progressivamente nel tempo.

Il Parkinson è difficilmente diagnosticabile perché viene spesso confusa con altre malattie che hanno sintomi in comune come depressione, insonnia, fatica fisica, problemi posturali ma anche reflusso gastrico, disturbi intestinali, ecc.

 La durata della fase preclinica (periodo di tempo che intercorre tra l’inizio della degenerazione neuronale e l’esordio dei sintomi motori) non è nota, ma alcuni studi la datano intorno a 5 anni .

ogni persona ha un mix diverso dei molteplici effetti della malattia: ognuno ha un suo Parkinson.

    Nel tempo, la ricerca ha inoltre classificato tre categorie diverse ed identificabili di malattie che “sembrano” Parkinson ma non lo sono:

Sindrome di Parkinson

la condizione classica, che chiamiamo solitamente “malattia di Parkinson”, che ha sintomi comuni, ma con un mix che varia fortemente da paziente a paziente;

Parkinsonismo:

Isintomi ricalcano quelli tradizionali del Parkinson ma non si riscontra la mancanza di dopamina nell’individuo; appartiene a questa categoria la sindrome delle “mani tremanti” (shaking hand syndrome) e il cosiddetto Parkinson Vascolare;

Parkinsonismi Atipici o parkinsonismi PLUS:

hanno sintomi totalmente diversi da quelli comuni della malattia, che non rispondono ai farmaci e hanno un decorso veloce ed ad alto tasso di mortalità

    In estrema sintesi, si può dire che la malattia di Parkinson ed i suoi sintomi derivano da un’attività molto ridotta delle cellule che producono la dopamina, determinandone la carenza.

    Questa scarsità di dopamina compromette il normale funzionamento dei circuiti neurologici, tra questi, i circuiti dell’attenzione, dell’apprendimento e soprattutto del movimento.

  La malattia è presente in tutto il mondo ed in tutti i gruppi etnici. Si riscontra in entrambi i sessi, con una lieve prevalenza in quello maschile

    Si stima che nel 2015 le persone con la sindrome di Parkinson siano stati 6,2 milioni. I maschi sono più colpiti, normalmente la malattia compare dopo i 60 anni.

    Tuttavia il numero di giovani colpiti dal Parkinson prima dei 50 anni è arrivato al 10% del totale dei malati ed il tasso di crescita sta crescendo molto rapidamente.